Neolitico
Ultima modifica 5 maggio 2020
Testo di Sergio Natale Maglio - © Tutti i diritti riservati
I punteruoli e i raschiatoi di selce, nonché il vasellame a impasto terroso, che furono ritrovati nel 1882 in un fondo di capanna dell’Età neolitica nella gravina di san Biagio, in località Le Grotte, appartengono sicuramente all’homo sapiens, giunto in Europa 44.000 anni fa dall’Africa. Anche nella vicina contrada Forzanello, furono ritrovati nel 1904-1905 raschiatoi di selce e vasellame d’impasto del Neolitico, oltre a sepolcri di forma rettangolare, circoscritti da pietrame .
Le selci lavorate e i frammenti di ceramica d'impasto sono stati ritrovati in altri siti del territorio mottolese, come la gravina di Corneto e San Basilio, posti lungo le principali vie della transumanza ovina. La Civiltà Appenninica dell'Età del Bronzo vide infatti lo sviluppo di comunità pastorali dedite all'allevamento ovino e che praticavano la transumanza.