Il nuovo convento francescano extra moenia

Ultima modifica 6 maggio 2020

Testo di Sergio Natale Maglio - © Tutti i diritti riservati

La relatio ad limina del vescovo Micheli del 1592 informa che già alla fine del XVI secolo era stato abbandonato il vecchio convento dei Francescani della Scarpa, fondato in età medievale sulla cinta difensiva della città presso la chiesa di Mater Domini, e che i monaci si erano trasferiti nella nuova sede extra moenia, affiancata alla antica chiesa di Santa Maria della Vetera che svolse per alcuni decenni la funzione di cappella del convento. La ubicazione e il perimetro del nuovo convento coincidevano all’incirca con la attuale chiesa dell’Immacolata.
Alla metà del XVII secolo quel convento venne chiuso, nell’ambito del riordino promosso da papa Innocenzo X che tra 1649 e 1652, portò alla soppressione in Puglia di trentotto piccoli "conventi" francescani. Venne però riaperto nel 1686. Nello stesso anno, venne  demolita la pericolante struttura che era stata innalzata ottant’anni prima, e il convento fu ricostruito e ampliato in una area attigua verso mezzogiorno. Al posto del conventino demolito e sulle fondazioni dell’antica chiesa angioina della Madonna de Busso o della Vetera venne edificata una nuova chiesa.
Il convento francescano cessò di esistere nel 1810, a seguito dei decreti murattiani del 1809 riguardanti la progressiva abolizione degli ordini religiosi nel Regno di Napoli. Nel 1867 presso l'ex convento seicentesco si trasferirono i Regi Carabinieri, le carceri, le poste ed il telegrafo, nonché la Ruota degli esposti, dove venivano abbandonati alla pubblica pietà i bambini illegittimi o indesiderati.
L'edificio venne profondamente ristrutturato e praticamente ricostruito nei primi decenni del Novecento, ospitando quindi  la Stazione dei Carabinieri e gli alloggi dei militari, fino a pochi decenni fa.
Attualmente ospita il Laboratorio Urbano giovanile “LABUM”, la Stazione dei Carabinieri Forestali e una struttura sociosanitaria della ASL.
Davanti alla attuale chiesa dell’Immacolata e all’ex convento vi era il “giardino dei Francescani”, che si estendeva fino quasi all’attuale corso Vittorio Emanuele II. Nel 1867 il giardino venne lottizzato, venduto ed edificato. In quella occasione, durante i lavori di scavo vennero alla luce numerosissime tombe di religiosi e gente comune. Diverse  sepolture furono ancora ritrovate fino agli anni Sessanta, nel corso della realizzazione dei nuovi palazzi posti tra via Convento e viale Turi. L’ossario dei religiosi del convento trovò posto nei locali sotterranei che custodivano  i resti della vecchia chiesa di Sancta Maria de Busso o de Vetere, che vennero svuotati e bonificati solo tra il 1961 e il 1963.